03. Before Alexander, 3.2 Ancient Greece, 3.2.1 Culture and Society, Alexander - Non Fiction Book, Reviews

Recensione libro/Collaborazione: “Dalla Grande Madre alla Madre. La maternità nel mondo classico e cristiano: miti e modelli. Vol. I: La Grecia” di Roberta Franchi

English version: HERE.

Buongiorno a tutti, grazie di essere su Alessandro III di Macedonia- la tua risorsa su Alessandro Magno! Oggi vi parlo di un libro che ho scoperto per alcuni motivi ma che mi è piaciuto moltissimo per altri. Vi parlo di:

Dalla Grande Madre alla Madre- La maternità nel mondo classico e cristiano: miti e modelli, Vol. I: Grecia

di Roberta Franchi

edito da: Edizioni dell’Orso

Collana: Hellenica

ISBN: 978-88-6274-888-9

Pagine: XII-376

È nel cuore dell’altopiano anatolico che prende avvio un affascinante viaggio, costellato di rimandi, sovrapposizioni e risonanze, volto a ripercorrere le tracce di quell’immagine archetipica femminile, figura simbolica dominante nel pantheon religioso antico, con la quale finisce per identificarsi la maggior parte delle divinità femminili: la Grande Madre. Venerata in Anatolia dagli Hittiti e dai Frigi, in Grecia il suo volto si sovrappone con quello di Cibele, Gaia, Rhea e Demetra. Un nome, tanti nomi o tante dee per indicare una credenza nella potenza incontestata di una madre primordiale e cosmo-teogonica, una madre sfuggente e poliedrica, che finisce per installarsi sull’Agorà di Atene, diventando custode della giustizia e dell’anima ancestrale della città. Espressione di fertilità e fecondità, la forza procreatrice e generatrice della Grande Madre, declinata già nel mito di Demetra e Kore, trova un parallelo in quell’unica figura femminile vivente, capace a sua volta di generare, nutrire, proteggere e amare: la madre. Accanto a balie e nutrici, la letteratura greca offre varie tipologie materne: dalla madre dello stato a quella terribile o vendicativa, dalla madre assassina a quella buona e materna. Ma forse la dimensione più consueta della madre è il pianto: Niobe, Teti, Ecuba, Andromaca o le madri supplici di Euripide innalzano le loro voci per ricordare le gioie e i tormenti dell’allevare e crescere i figli, lo smarrimento e il dolore causato dalla loro morte. E se è vero che la donna, relegata nell’oikos, resta tanto sul versante filosofico-medico quanto nella società patriarcale una cittadina impossibile, per via delle sue caratteristiche antitetiche a quelle dell’uomo, proprio l’amore per i figli la riscatta dalla sua naturale debolezza, concedendole uno statuto privilegiato, che sfiora le corde dell’eroismo e della virilità. Per le madri spartane rientra in una sorta di ‘normalità’ civica non piangere alla morte dei figli, giacché questi sono generati per la difesa di Sparta. La morte di parto, al pari della ‘bella morte’ in battaglia per un uomo, rende memorabile la vita femminile, destinata altrimenti ad essere cancellata dalla storia. Se la donna compie il suo dovere allorché mette al mondo i figli, la maternità, contribuendo a generare cittadini, potrebbe pienamente ambire allo status di attività civica. E come non ricordare il ruolo giocato ‘dietro il trono’ da alcune madri di sovrani, tra cui Olimpiade, madre di Alessandro Magno? Attraverso una contestualizzazione attenta e un richiamo puntuale ai testi, senza tralasciare l’apporto iconografico, il volume, prendendo le mosse dalle remote vicende della Grande Madre, dimostra come il profondo impegno con cui la madre opera nel contesto sociale e religioso del mondo greco trasformi la maternità in una funzione imprescindibile e nobilitante.

Roberta Franchi, dottore di ricerca in filologia greca e latina, è Research Fellow presso il Research Centre for the Humanities — Institute of History dell’Accademia delle Scienze di Budapest. Collabora con la Central European University a Budapest, con l’Università di Siviglia e la Coastal Carolina University. Ha trascorso periodi di ricerca presso molte Università europee (Vienna, Danimarca, Germania) e in Canada (University of Waterloo). È stata Summer Fellow a Dumbarton Oaks (Washington, D.C.) e Fellow dello Herder-Institut a Marburg. Si occupa dei rapporti tra cristianesimo e filosofia, di poesia cristiana, letteratura tardobizantina e gender studies. Oltre a numerosi articoli e saggi in riviste specializzate e atti di convegno, ha pubblicato due volumi: Nonno di Panopoli, Parafrasi del Vangelo di S. Giovanni, Canto VI, introd., testo critico, trad. e comm., Bologna 2013; Metodio d’Olimpo, Il libero arbitrio, Milano 2015.

4 stelle e mezza!

Reading time: dal 10 al 22 dicembre 2019.

Prima di tutto desidero ringraziare l’editore Edizioni dell’Orso per avermi permesso di comprare questo libro a prezzo scontato al fine di poterlo recensire qui.

Vi posto subito la foto dell’indice del volume perché mi serve per spiegarvi una cosa:

Ero interessata a questo libro per la cinquantina di pagine finali, quelle dedicate ad Alessandro Magno e Olimpiade e quelle sulle varie Cleopatra nel regno tolemaico d’Egitto, ma è un libro sorprendente: l’autrice Roberta Franchi ha svolto una ricerca magistrale: ha analizzato le fonti e i reperti archeologici e numismatici antichi per capire il ruolo della Madre nell’antichità. Come potete vedere dall’indice la Franchi analizza anche le tragedie greche per arrivare a capire che ruolo avesse la donna, o meglio appunto la madre, nel mondo antico.

Il concetto di maternità è affascinante e complesso. Abbraccia altri temi ad esso connessi quali l’infanzia, la famiglia, l’educazione, la sessualità, il matrimonio, e investe il campo di indagine delle scienze naturali, giuridiche e psicologiche, svelando una storia non monolitica, ma sottoposta a trasformazioni e cambiamenti nel corso del tempo, giacché in ogni cultura la costruzione dell’identità materna porta con sé nozioni miste all’esperienza di quella cultura con la vita, la morte, il sesso, il genere.

In questo libro troviamo delle splendide pagine dedicate alle madri e alla maternità, del loro rapporto con i figli, del loro inserimento più o meno nella società; delle madri che non lo sono più perché hanno perso i figli; delle madri divine; delle donne che non possono essere madri perché sterili; delle donne che sono madri anche se la società di quel tempo non le “vede bene” perché non sposate; delle madri prostitute che hanno dei figli e delle figlie; del diverso modo in cui l’allattamento era visto nel mondo greco e romano. Insomma, questo libro è un’opera monumentale se si considera il fatto che è il primo di tre volumi, perché l’opera è composta da:

  1. Grecia
  2. Roma
  3. Dalla Bibbia ai Padri della Chiesa

Casi come questo, quando inizio una lettura per un motivo ma poi mi piace moltissimo per altri, sono bellissimi e sorprendenti perché grazie alla cinquantina di pagine finali ho raggiunto il mio obiettivo di farmi un’idea più precisa di come fossero viste le madri al tempo di Alessandro Magno, ma grazie a tutta la parte prima di estrema bellezza sono riuscita a farmi il quadro generale e a riempire tutti i tasselli come volevo.

L’autrice esamina tutto quello che è possibile: dove nacque il culto della Dea Madre; di come dal VI secolo a.C. la Madre è vista come la terra in un parallelismo tra la donna e il suolo; di alcune madri che sacrificano i loro figli per il bene della città; delle madri vendicative in cerca di vendetta per la morte dei figli; dello stretto rapporto tra una madre che si esprime nel bisogno di toccare il figlio un’ultima volta quando è morto; di come le madri recitando le favole ai figli, non solo formano il proprio corpo nutrendoli e allevandoli, ma modellano il loro animo; fa degli esempi di donne e madri nelle diverse tragedie greche; esamina anche il rapporto tra madre e figlia meno trattato dagli antichi perché per loro era più importante il figlio maschio; parla di donne incomplete perché non possono essere madri. L’autrice inoltre analizza la maternità dal punto di vista medico e filosofico, le madri morte di parto e mostra come è superata la tesi che sostiene che l’età arcaica era contraddistinta dall’indifferenza verso i più piccoli.

Questa recensione sembra una lista perché il libro è una vera e propria miniera di informazioni ma, se dalla mia analisi sembrerebbe un libro discontinuo o didascalico non è così perché è una bellissima narrazione della madre. Leggendo questo libro mi è venuta voglia di leggere le tragedie greche, specialmente quelle di Euripide – anche perché Alessandro Magno era solito citarlo – ma perché alcune mi interessano molto proprio grazie a questo libro. La parte dedicata a Teti e al figlio Achille mi ricorda molto il rapporto tra Olimpiade e Alessandro.

Il libro è inoltre corredato da molte fotografie (in bianco e nero), da un ricco apparato di note e dalla bibliografia.

Questa lettura secondo me è adatta, oltre che ovviamente agli studiosi, ai curiosi, a chi è in cerca di una lettura appassionante ma non pedante. Mi sento però di segnalare un unico difetto: le parole chiave che l’autrice analizza nei paragrafi spesso non sono tradotti dal greco. Quando l’autrice riporta le citazioni dalle opere c’è la traduzione, ma quando analizza nel dettaglio un passo del testo non traduce la parola in sé. Può essere quindi un po’ ostica a chi non conosce il greco antico, però è comunque godibilissima e lo posso testimoniare perché non conosco il greco. Si viene a perdere una completezza che molti potrebbero ricercare – o probabilmente chi desidera l’esaustività conosce il greco, meglio così, però è un aspetto che volevo segnalare.

Spero di avervi fatto scoprire una lettura che può interessarvi perché per me si è rivelata ottima ed è andata al di là delle mie aspettative, infatti non è detto che più avanti non leggerò anche gli altri due volumi perché analizzano la Madre durante la nascita della nostra storia, quella di Roma e del Cristianesimo.

Per ora vi lascio e vi auguro buon Natale! Spero di augurarvi buon anno nella prossima recensione! Fatemi sapere se vi ho incuriositi,

Trovate questo libro in tutte le migliori librerie fisiche e on-line e sul sito di Edizioni dell’Orso. Ringrazio ancora l’editore per la copia a prezzo scontato!

Buon Natale a tutti e grazie di tutto,

5 pensieri su “Recensione libro/Collaborazione: “Dalla Grande Madre alla Madre. La maternità nel mondo classico e cristiano: miti e modelli. Vol. I: La Grecia” di Roberta Franchi”

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.