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Intervista a… Davide Fresi

Buongiorno a tutti, grazie di essere su Alessandro III di Macedonia, il blog su Alessandro Magno e l’Ellenismo! Oggi inauguriamo una nuova rubrica, dedicata alle interviste degli autori che leggiamo, così possiamo conoscerli meglio e scoprire qualcosa di più anche sulle loro opere! Iniziamo con:

Davide Fresi che ha scritto Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro!

Tramite una macchina del tempo, Patrick e James vengono catapultati nella Grecia del IV secolo a.C. La loro missione è conoscere Alessandro Magno e influenzarne l’operato. Incontrano però Markos, un cavaliere macedone che intralcerà i loro piani.
Il romanzo ricalca le parole, le gesta e le disavventure che gli storici attribuiscono ad Alessandro il Macedone. A un certo punto, tuttavia, Patrick e James riescono a modificare il corso naturale degli eventi, offrendo al generale Parmenione l’opportunità di prendere il potere.
Cosa sarebbe accaduto se il sovrano macedone non fosse morto nel fiore degli anni a Babilonia e avesse conquistato anche Roma? E se Alessandro avesse potuto attingere alle nozioni scientifiche fatte proprie dall’umanità solo nel XX secolo d.C., quali sarebbero state le conseguenze sull’evoluzione della storia?
Quando il re dei Macedoni scopre la reale identità di Patrick e James, si abbandona al vagheggiamento di una gloria ancora più universale di quella che aveva fino ad allora assaporato. Un evento mette però a rischio la realizzazione dei suoi sogni. Riuscirà Alessandro nei suoi straordinari intenti? A quale destino andrà incontro l’umanità?
In Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro l’accurata ricostruzione storica si accompagna a una narrazione coinvolgente che cattura fin da subito l’attenzione del lettore.

Desidero ringraziare Davide per la sua disponibilità e per le immagini promozionali che mi ha fornito!

1. Chi è Davide Fresi? Ci racconta qualcosa su di lei?

Sono laureato in Lettere Classiche e ho già scritto due romanzi: L’anatema dei sette peccati e Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro. Attualmente sto ultimando un terzo, di genere storico-fantasy, che è ambientato durante l’epoca romana. Sono sempre stato affascinato dal mondo della scrittura e, dopo aver conseguito la laurea, ho voluto mettermi alla prova nella narrativa, elaborando delle storie molto fantasiose.

2. È un lettore? Se sì, quali sono i suoi tre libri preferiti?

Certamente sono un buon lettore. Fra i miei libri preferiti, ne segnalo alcuni: Jane Eyre di Charlotte Bronte, I miserabili di Victor Hugo, Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas. Fra quelli letti negli ultimi anni, mi ha coinvolto parecchio Storia di una ladra di libri di Markus Zusak.

3. Com’è nata la sua passione per il periodo antico? Ha anche una passione particolare per Alessandro Magno?

Scegliendo la tematica del mio ultimo romanzo, ho rievocato una suggestione condivisa da molti ragazzi che si applicano nello studio dell’Età classica e in particolare delle gesta di Alessandro il Grande: quali sarebbero stati gli sviluppi degli avvenimenti se il sovrano macedone non fosse morto nel fiore degli anni a Babilonia e avesse conquistato anche Roma? Quali implicazioni storiche avrebbe comportato l’irrompere anche in Occidente del figlio di Filippo? Inoltre, mi sono anche chiesto quale sarebbe potuto essere il destino dell’umanità, se Alessandro avesse potuto attingere alle nozioni scientifiche apprese nel XX secolo d.C.

4. Come mai ha deciso di iniziare a scrivere?

Ho iniziato a scrivere seriamente qualche anno dopo aver terminato gli studi. Sin da piccolo mi sono dilettato a elaborare racconti. La fantasia non mi è mai mancata… Dopo gli studi che ho compiuto, ho cercato di coniugare la mia fantasia con le conoscenze storiche acquisite. Nei romanzi che scrivo cerco di esplorare le epoche più affascinanti della storia e di far, in un certo senso, rivivere dei grandi personaggi storici. È proprio questo l’impulso che mi spinge a scrivere.

5. Ci racconta brevemente la trama di Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro?

Tramite una macchina del tempo, Patrick e James vengono catapultati nella Grecia del IV secolo a.C. La loro missione è conoscere Alessandro Magno e influenzarne l’operato. Incontrano però Markos, un cavaliere macedone che intralcerà i loro piani.
Il romanzo ricalca le parole, le gesta e le disavventure che gli storici attribuiscono ad Alessandro il Macedone. A un certo punto, tuttavia, Patrick e James riescono a modificare il corso naturale degli eventi, offrendo al generale Parmenione l’opportunità di prendere il potere.
Quando il re dei Macedoni scopre la reale identità di Patrick e James, si abbandona al vagheggiamento di una gloria ancora più universale di quella che aveva fino ad allora assaporato.

6. Com’è nato Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro?

Iniziando a scrivere, ho preferito ambientare il romanzo in un’epoca che conoscevo molto bene, avendola studiata a fondo. Poi mi sono lasciato trasportare dall’istinto. Sono solito attribuire ai personaggi le virtù e i vizi più disparati, cercando di esasperarli per creare delle storie che catturino l’attenzione del lettore, spingendolo ad andare avanti nella lettura.

7. Quando scrive segue qualche rituale?

Non seguo alcun rituale. Semplicemente mi metto al lavoro… Non ho un luogo particolare in cui trovare ispirazione. Mi siedo davanti al computer nella mia stanza e, aiutato da una serie di appunti, metto per iscritto ciò che mi viene in mente.

8. Ha inserito degli aspetti autobiografici in Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro?

Non più di tanto, perché i protagonisti possiedono delle qualità fuori dal comune che io, come la maggioranza delle persone, non possiedo. Però ammetto che mi sarebbe piaciuto avere il loro coraggio e vivere una vita straordinaria come la loro.

9. Ci può dire in poche parole che significato ha quest’opera per lei?

Ho deciso di scrivere un romanzo su Alessandro Magno perché è uno degli uomini più carismatici che siano mai esistiti, e la sua figura ha un notevole fascino. Nei romanzi amo le trame originali, i personaggi intriganti, il mistero, i colpi di scena e l’azione. Detesto la monotonia e la volgarità. Quando scrivo, lascio trasparire le mie più profonde convinzioni, di cui si fanno paladini i protagonisti delle storie narrate.

10. Vuole dare un consiglio ai suoi lettori?

Consiglio loro di leggere il mio romanzo perché, oltre a intrattenere, consente di approfondire la conoscenza di un sovrano straordinario che ha lasciato un segno indelebile nella storia.

11. Perché i lettori dovrebbero acquistare Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro?

Forse perché lo reputo un bel romanzo. È difficile che possa deludere. Almeno me lo auguro… È originale, intrigante e scorrevole.

12. Ha già in progetto di scrivere altre opere? E su Alessandro Magno o i Diadochi?

Sto lavorando da tempo a un romanzo ambientato in epoca romana. Sicuramente non abbandonerò la mia passione per la scrittura. In futuro ho intenzione di scrivere un romance. Voglio affrontare una nuova sfida. Per quanto riguarda Alessandro Magno, per il momento non ho in mente ulteriori progetti.

Adesso passiamo alle domande personalizzate, curiosità che mi sono venute leggendo i libri e che magari alle quali vorreste avere risposta anche voi.

13. Come mai ha deciso di differenziare così tanto l’edizione del 2014 da quella del 2021?

Ho voluto rendere la trama più coinvolgente, accentuando gli intrighi e inserendo nuovi personaggi che fossero singolari e arricchissero la narrazione. Ho cercato di suscitare maggiormente la curiosità del lettore, toccando le corde giuste.

14. Per quale motivo ha deciso di dare questa marcata impronta religiosa ai suoi prescelti?

La mia fede ha influito molto nell’ispirarmi la trama. Inoltre ho voluto mettere in risalto lo scarso valore delle credenze professate nella Grecia classica, in rapporto alla fede ebraica e cristiana.

15. Perché ha deciso di caratterizzare Olimpiade in quel modo?

Ho voluto presentarla sotto una nuova veste per creare un personaggio che risaltasse al pari di Alessandro. Poi ho immaginato che la sua personalità si evolvesse rispetto a come la descrivono gli storici, in seguito alle disavventure che è costretta a vivere.


Ho fatto proprio queste tre domande all’autore perché mirano a ciò che maggiormente differenzia le due edizioni del libro, in cui le scelte soggettive sono condivisibili o meno. Spero di avervi tolto qualche curiosità e chissà se prima o poi leggeremo altro di Fresi su Alessandro! Per chi volesse sapere la mia opinione lascio i link delle mie recensioni delle due versioni del libro:

Ringrazio Davide Fresi per aver risposto a questa mia serie di domande via mail!

Vi ricordo che Alessandro Magno e i prescelti venuti dal futuro è acquistabile nel formato cartaceo o digitale negli store on-line e nelle librerie fisiche.

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Buona giornata a tutti,

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